PROCESSO A VITTORIO SGARBI, LE DIMISSIONI DA SOTTOSEGRETARIO.

Poche settimane fa Vittorio Sgarbi è stato accusato di riciclaggio e falsificazioni di opere d’arte, avendo così un impatto negativo sulla sua carriera, che sicuramente prima non era rose e fiori.

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Stando alle ultime indiscrezioni si sarebbe anche sollevato dall’incarico di sottosegretario del Ministero della Cultura avanzando cosi le sue dimissioni definitive al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. A macchiare ancora di più la sua figura non solo il processo, ma anche le interviste a seguito dell’accusa che vedrebbero auguri di morte da parte dell’ex sottosegretario ai giornalisti, questo quanto dichiarato:
“Non devo scusarmi con nessuno, lo faccio sempre e di certo non moriranno ora per colpa mia”
Insomma non proprio belle parole, tantomeno per cercare di negare o porre rimedio per ciò di cui accusato.

accusato. Il processo continua, nel mentre a gridare vittoria per le imminenti dimissioni vi sono tutti i partiti di opposizione, che però ritrovano man forte anche in quelli di maggioranza dati i gravi atti di accusa. Sgarbi si è anche dimesso dal ruolo di presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni del bicentenario della morte di Antonio Canova, che sotto nomina del ministero, si occupa di celebrare il grande artista nel mondo. In qualità di storico dell’arte era anche più apprezzato rispetto invece al riscontro pubblico sulla politica, il problema ora sussiste su accuse di tale genere che nel campo dell’arte non vengono certo dimenticate. Non si sa ancora con certezza assoluta quale sia la punizione per i crimini commessi, ma se realmente colpevole, tale dimissioni sono un punto di partenza per un sistema ed una tutela dell’arte più “pulita”.

A cura della dott.ssa Fiorella Verile

Fonti: artslife.com

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