“Vite parallele” di Cinzia Costato. L’eterno conflitto tra amore, scienza ed etica

Due volti, creati partendo da una sola linea, che come in un disegno a puntini da seguire, si collocano quasi vicini ma non completi. Mettendoli insieme nasce un solo viso.

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Già la particolarissima copertina creata da ManiacStudio.com ci fa comprendere che forse il titolo del toccante e profondo libro di Cinzia Costato “Vite Parallele”, edito da Rosabianca Edizioni, parla di persone che si sembrano non avere punti di contatto, ognuno andando per la propria strada ma se si trovasse un punto d’incontro forse il quadro sarebbe migliore e la soluzione a portata di mano.

Il libro è stato presentato alla Mondadori Bookstore – Santa Maria Capua Vetere del poliedrico Giuseppe Munno con la presenza della bravissima autrice Cinzia Costato, la presentazione a cura di Laura Del Barone, i saluti di Anna Santoriello e del Direttore della libreria e le letture di Samuele Murolo.

La scrittrice ama scrivere ma ciò che trapela dalla sua verve sono le esperienze vissute sulla sua pelle, in un viaggio dalla macrostoria alla microstoria che trova spazio nel libro. Davvero un plauso ci vuole per la sua pubblicazione sebbene, come ha dichiarato la Costato, scrive sin dalla tenera età senza mai pubblicare. Ed aver edito proprio un libro di tale spessore intellettuale e filosofico, etico e sociale, dimostra lo spessore conoscitivo della realtà quotidiana da diversi punti di vista.

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<< A mia madre >>, toccante la dedica dell’autrice, che, come ha dichiarato durante la presentazione, << l’ha fatta diventare la donna e la madre. >>. Molto profonda la prefaziomne di Anna Santoriello, che ha posto l’accento sulla parte emotiva del libro. Geniale l’inserimento dell’elenco dei vari personaggi nell’introduzione, che aiuta il lettore a comprendere che non sono parti di un romanzo ma esseri viventi, tali da poterli incontrare anche nella nostra quotidianità. Ogni capitolo riporta infatti sia il titolo sia i protagonisti, così da non perdere il filo della narrazione e dello svolgersi delle vicende: e allora vediamo Silvia e Roberto, Regina, Sabina e gli altri prendere vita in modo parallelo all’interno delle pagine. Come ha giustamente fatto notare la penna di “Vite Parallele”, il libro è costruito attraverso piece teatrali e la Costato ha lavorato molto sulla costruzione dei personaggi. Non possono mancare all’interno i luoghi, Napoli ed altre città, che sono dettagliatamente descritti eppure sono legati alla mente: essi da reali diventano calce nelle menti dei personaggi e delle loro vite, tanto da creare un forte dissidio interiore.

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Come ho accennato nel titolo, temi etici, bene e male, istinto ragione, verità scientifica e verità affettiva si intersecano per creare quella crisi, che in greco significa scelta difficile che mette tutto in discussione. Ogni realtà presente nei protagonisti, infatti, diventa un difficile dibattito, una strada da perseguire, anche se irta di spine. Ed ecco subentrare qualcosa che forse nessuno si attenderebbe e dimostra la poliedricità di interessi della scrittrice. La mitologia, spesso apertamente menzionata, altre volte allusa, entra e molti si chiederanno il motivo: il mito è narrazzione di uomini che sempre sfidano o una realtà convenzionale per andare oltre, anche al di sopra della divinità, oppure subiscono passivamente o cercano di ribellarsi le attenzioni spesso malevole degli dei, specialmente le donne vittime di stupro. Eppure proprio il mito fu condannato da Platone, che lo considerava inadatto per la sua immoralità ad essere usato come esempio e spesso gli dei erano tacciati di essere menzogneri. E proprio alcuni personaggi del romanzo, non attivi ma rientranti nelle scelte che i protagonisti devono fare, si sentono nuove divinità o nuovi Ulisse anche se ciò signifca dire menzogne. All’interno c’è anche un personaggio che è la scrittrice, altra innovazione che è piaciuta molto ai lettori.

Bellissimi i brani scelti per la lettura, magistralmente interpretati da Samuele. La sala, strapiena, è stata anche la sede per confronti vari tra lettori, curiosi ed interessati, tra cui il sagace intervento dell’ex Preside Del Vecchio, che ha fatto un ottimo confronto sull’omonimia tra il titolo e quello biografico dello scrittore greco Plutarco.

Come ha dichiarato la Direttrice della casa editrice, la scrittrice ha talento e volerà in alto, tra fiere e romanzi, biografie di tutti i giorni.

Articolo e foto di Giuseppe Papale

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