Una nuova artista sammaritana alla ribalta: l’artista ceramista Carmela Visone

La nostra città si sta sempre di più diventando una città d'arte, tra mostre e dialoghi con gli artisti.

Ed ecco, che, tre le tante artiste, pian piano sta emergendo una nuova artista, Carmela Visone (Carmela Visone), che come Ilenia Di Gabriele con l’art flower, sta personalizzando in modo speciale l’arte. Sto parlando dell’arte ceramica applicata ai quadri. L’ho conosciuta alla sua personale alla Mondadori Bookstore – Santa Maria Capua Vetere del bravissimo Giuseppe Munno tenutasi dal 1 al 7 dicembre ma è stata presente anche alla mostra “Arte in libertà” ed ad una esposizione del Museo Archeologico dell’Antica Capua.

Qualche parola sull’artista prima di parlare dei suoi quadri. Carmela Visone, che ha frequentato il Liceo Artistico di Aversa, sin da ragazza non solo ha appreso le tecniche base del disegno ma si è voluta confrontare egregiamente con i grandi capolavori dei big dell’arte di tutti i secoli. Come lei stessa ha dichiarato, nel corso di una mia intervista, ha voluto rappresentare spesso la donna, l’essere primigenio, datrice e donatrice di vita, attraverso diversi stati d’animo, fragili (come la protagonista di “Sinuessa” di Raffaella Alois), nella sua intimità. Uno dei suoi quadri più importanti, infatti, si intitola, “il pianto” del 2015, che vi consiglio di vedere.
Il secondo punto di forza dell’artista è la ceramica, sapientemente sposatasi con l’arte.

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Ed allora partiamo dal primo quadro, in cui il volto di una donna appare fuggente e statico nel suo grigio scultoreo, che risalta in questo tempo giallo che scorre veloce, un attimo di istantaneità nella fugacità temporale, dove la donna appare e non appare nel suo essere pronta a rivelarsi al mondo ed al nascondersi allo stesso tempo.

Diversa la bellezza gitana della donna dal vestito rosso. I capelli castani mossi, che scendono dolcemente, accarezzandole le spalle, gli occhi socchiusi, le labbra protese, il collo lungo scoperto e sensuale, la pelle dorata, scoperta tra le spalle, le braccia ed un po’ di fianco e seno. Si nota l’eleganza del bellissimo orecchino, diviso in tre pendenti, di cui l’ultimo tondo, con bordo roseo e centro dorato o il bellissimo bracciale rosa intarsiato o il bottone a fermaglio rosso con strisce bianche. Eppure risalta la sua pudicizia nell’essere pudica e sensuale ma non volgare, nel coprirsi il seno. Donna che sa del suo potere seduttivo ma ancora meglio conosce il rispetto che il suo corpo deve avere.

La prora della nave, l’ho considerata la terza immagine, dove la ceramica diventa potenza espressiva di questa sorta di Minerva rivisitata. La donna, una Wonder Woman contemporanea, guarda con durezza il mondo odierno, dove la donna è vittima ed essere mortale nelle braccia degli uomini. In questa effige, la Visone ha voluto rappresentare proprio con il materiale duro, la donna forte ed impavida, capace di colpire ma sempre con un dolce tocco di femminilità, come si nota nei capelli biondi sciolti che cadono sulla spalla.

Un pierrot al femminile, il quadro in ceramica, dove essa viene ammorbidita dalla bellissima espressione di questa maschera. Perchè non sono solo gli uomini ad indossarla ma anche le donne. Eppure il bianco con il rossetto densamente rosso, ricorda anche la morte della donna, dagli occhi chiusi, pallore mortale. E il catafalco è ornato da tanti fiori bianchi, che ricordano il candore della morte.

Seguiranno altri articoli su questa bravissima artista sammaritana che è entrata pienamente nell’olimpo artistico della nostra città.

Articolo a cura di Giuseppe Papale

Foto di Carmela Visone.

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