NA-SEGUI VIDEO-“Tra il dire e il fare ci deve essere di mezzo il coraggio, ci aspettiamo un decreto ristori per le carceri” lo afferma il garante campano dei diritti dei detenuti il prof. S. Ciambriello

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Il quotidiano on-line News & Social ha intervistato il Prof. Samuele Ciambriello, garante campano dei diritti dei detenuti con al suo fianco l'Avv. penalista Fancesco Giuseppe Piccirillo che lo rappresenta in giudizio.

Il primo garante per i diritti dei detenuti fu il prof. Luigi Manconi che, lo divenne nel 2003 con una ordinanza sindacale nel comune di Roma. Poi nel 2006, le regioni della Campania  del Lazio e della Puglia con una legge regionale, diedero vita a questa figura istituzionale del garante dei diritti dei detenuti, che è un organo di garanzia. Interviene d’ufficio o su richiesta a tutela dei diritti delle persone private della libertà, in particolare di quelle presenti negli istituti penitenziari, di quelle soggette a misure alternative di detenzione e degli internati nelle residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza(REMS).

Grazie alle denunce fatte ed alla documentazione presentata dal garante per i diritti dei detenuti campano, il prof. Ciambriello, che sono venute fuori delle raccapriccianti verità. Infatti, per i gravi fatti riguardanti le violenze e le torture perpetrate nel carcere di Santa Maria Capua Vetere da parte di agenti di Polizia Penitenziaria nei confronti di alcuni detenuti lo scorso anno, che adesso si sta celebrando il processo dell’anno che, sta scuotendo le coscienze ed inizia a far riflettere.

L’intervita è intensa tutta da seguire, traspare una forte determinazione nel voler migliorare le condizioni di vivibilità nelle carceri . All’Avv. Francesco Giuseppe Piccirillo, che  rappresenta in giudizio il garante, abbiamo chiesto cosa voglia dire costituirsi parte civile in un processo, rispondendoci come sempre in maniera esaustiva – “Costituirsi parte civile  significa esercitare  l’azione civile all’interno di un processo penale, cioè chiedere direttamente al giudice penale la liquidazione del risarcimento del danno” . Il prof. Ciambriello invece  con semplici ma incisive parole ha affermato che –  ” é sbagliato pensare che il carcere sia una discarica sociale, o una risposta semplice a bisogni complessi, fortunatamente soprattutto con l’aiuto di associazioni, cooperative, cappellani, consorzi e regioni che si mettono in campo belle iniziative, a supporto di quelle persone che io chiamo diversamente liberi”.

Giovanna Tramontano

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