Fu intellettuale animata da un intenso ardore civile e politico e inoltre fu organizzatrice di cultura che promosse la fondazione della rivista letteraria d’avanguardia Spektrum. Pubblicò anche novelle e romanzi tra cui il celebre Kallocaina che ispirò George Orwell per il suo 1984. Nei versi della Boye c’è il discorrere dell’anima capace di esplorare in profondità le proprie terre nascoste. Il lettore vi troverà una straordinaria tensione spirituale, uno slancio verso la bellezza e l’assoluto, che conferiscono ai suoi versi i tratti memorabili della grande poesia.
Dalla raccolta Poesie
Sento i tuoi passi nella sala,
sento in ogni nervo i tuoi rapidi passi
che nessuno nota altrimenti.
Intorno a me soffia un vento di fuoco.
Sento i tuoi passi, i tuoi amati passi,
e l’anima fa male.
Cammini lontano nella sala,
ma l’aria ondeggia dei tuoi passi
e canta come canta il mare.
Ascolto, prigioniera dell’oppressione che consuma.
Nel ritmo del tuo ritmo, nel tempo del tuo
batte il mio polso nella fame.
***
C’è una fortuna mortale,
la fortuna della rovina,
che uno solo può offrire
alla mia bocca assetata,
la fortuna inesorabile
di abbracciare, perduta,
e di immergermi profondamente e oscuramente
nel pozzo dell’annientamento.
Mi sono strappata alla tua ombra.
Cresce intorno a me.
Cammino per la mia strada
e odo il tuo nome.
Ho scelto la luce del giorno,
e voglio la tua tenebra.
Voglio dare vista e vita
per la tua anima e le tue braccia.
Karin Boye – I focolari (1927)
NOTA BIBLIOGRAFICA : Karin Boye – Poesie, casa editrice Le lettere, 2018, € 14
A CURA DI ANTONELLA FLAUTO
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