Industrie…..a collasso

L'incremento dei prezzi del gas e tutto ciò che ad esso è legato sta fortemente rallentando o bloccando o facendo chiudere realtà industriali importanti per il tessuto economico.

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Ecco quindi l’avanzare del primo gravoso problema che colpisce i lavoratori: la cassa integrazione, incrementando gli indici di povertà nazionale diminuendo il potere d’acquista delle famiglie. Anche se la vera origine è nella terribile guerra russo-ucraina, che, come una partita a scacchi, avanza e retrocede spaventando socialmente ed economicamente tutta l’Europa. L’Italia sta cercando da un lato di aiutare le famiglie mentre dall’altro di riattivare centrale elettriche in disuso o riusare il carbone. Aiuti, inoltre, stanno giungendo ad industrie come quelle del vetro, della siderurgia, della ceramica, della carta, delle auto o a negozi di ristorazione ed altri. Alcuni comparti cercano di resistere, sebbene la rabbia è alta in quanto prima della guerra i loro introiti e la loro produzione erano a gonfie vele. Chiuso l’impianto di Catania dell’Alfa Acciai di Brescia, della Ivv di San Giovanni Valdarno mentre altre cercano di stare in piedi come la cartiera Pineroli di Cuneo. A pesare anche la concorrenza americana ed asiatica, che non dipendono dal gas russo, cui l’Europa è legata. Un inverno che si prospetta gelido dal punto di vista economico.

Articolo a cura di Giuseppe Papale

Articolo soggetto a copyright. Riproduzione riservata.

Foto dal sito Casa.

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