Il lavoro nell’arte, rappresentazione della realtà.

Il 1 maggio ricorre la festa dei lavoratori, ogni anno questa celebrazione ci ricorda uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione: “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”.

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lavoro”. Il mondo dell’arte, nel suo lungo percorso, si è fatto portavoce dei numerosi cambiamenti avvenuti nell’ambito dei diritti dei lavoratori, in particolare fu durante il periodo del 700 e del 800 che numerosi artisti, spinti dalle rivoluzioni dell’epoca, cercarono di catturarne l’essenza. Protagonisti di queste opere sono i contadini, le donne e gli uomini che lavoravano in condizioni precarie, pericolose, spinti dall’esigenza di procurarsi da vivere. Uno dei movimenti più importanti in Italia fu il Divisionismo Sociale di cui uno degli esponenti maggiori fu Giuseppe Pellizza. Quest’artista cosi indietro nel tempo rappresenta nelle sua opera “Quarto Stato” una storia ancora attuale.

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L’opera rappresenta gli ideali socialisti dell’artista ed è ambientata nel suo paese natio. Il gruppo di persone avanza deciso verso lo spettatore ed emerge dall’oscurità diretto verso la luce. Ciò a livello simbolico rappresenta la consapevolezza dei propri diritti in qualità di lavoratore e la nascita di un nuovo stato, il quarto, inteso come nuovo ordine e sistema in cui vi è la rinascita (donna con il bimbo), la maturità (al centro) e l’esperienza (l’anziano).

Altra opera realizzata da un collega di Giuseppe Pellizza è “L’Oratore dello Sciopero” di Emilio Longoni. L’opera presenta un ragazzo che sovrasta la folla e incita alla ribellione. Il ragazzo è un operaio e la rabbia, le urla della folla rivendicano condizioni migliori di lavoro per le diverse fabbriche in cui l’opera si ambienta, cioè Milano.

Caratteristica di quest’opera è l’insieme dei palazzi che si vedono sullo sfondo. Milano fu una città dalla crescita dirompente, ciò portò ad una diversificazione dello strato urbano. Da una parte i numerosi palazzi, nuovi, sfarzosi, dall’altra una periferia degradata dove la maggior parte di questi operai viveva. Lo sciopero perciò non è solo per il diritto al lavoro ma anche per il diritto alla dignità umana.
Si tratta di opere lungimiranti che seppur realizzate nel 1890-1901, rappresentano una realtà italiana più che attuale.

A cura della Dott.ssa Fiorella Verile

foto web

Articolo soggetto a copyright

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