Il generale Burgio presenta il suo libro presso la sala della Camera di commercio a Caserta

Nel pomeriggio del 3 febbraio, nella sala conferenze della Camera di commercio, è avvenuta la presentazione del libro " carabinieri in Afghanistan" scritto dal generale di corpo d'armata dell'Arma dei Carabinieri Carmelo Burgio.

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Ad essere presenti anche l’assessore alla cultura Vincenzo Battarra ( nelle veci del sindaco Carlo Marino) l’avvocato Camillo Irace, Col. Massimo Scotti, capo di stato maggiore della Brigata bersaglieri Garibaldi, Col. Andrea Cubeddu, comandante del 21* reggimento genio guastatori, in rappresentanza del Gen. B. Mario Ciorra, comandante della Brigata bersaglieri Garibaldi. A.N.B. (associazione nazionale bersaglieri) rappresentata dalIo stesso presidente Lino Lavorgna, U. N. C. I. (unione ufficiali in concedo d’Italia) rappresentata dal generale Ippolito Gassirà, e l’associazione ex allievi dell’accademia militare ‘Nunziatella’ di Napoli. I temi fondamentali del libro, trattati dall’autore, si soffermano sulla descrizione del territorio afgano, di come si entra in un determinato territorio coltivandone anche la cultura, guerriglia, l’importanza dell’anima in quanto individuo che trascende la fisicità e la morte.

Dimostrazione di dovere verso i civili, imperativo categorico in quanto a servizio dello stato, in questo caso italiano e l’orgoglio del generale nel guidare, reggere e comandare il suo convoglio militare. Grande commozione nel leggere le ultime frasi del libro:” Eppure questo spettacolo Mi ha rasserenato. I nostri ragazzi del Tuscania, del 7° e 13° ma anche tutti gli altri che con noi baschi rossi e neri hanno operato, hanno mostrato ben diverso modo d’essere. Saldi, strette intorno a quelle piccole insegne applicate con orgoglio col velcro su mimetiche e tute blu, insieme sono andati, hanno lavorato e sono tornati. Carabinieri, sottufficiali e ufficiali, senza lasciare nessuno indietro. Dividendosi la barretta energetica, il caldo, la dissenteria e il rischio. A ribadire che non si sua andati a calcare quella sabbia per nulla, ma per confermare una tradizione di serietà e onestà morale, prima che di coraggio. Per essere degni di chi li aveva preceduti e per dare un segnale, forte e chiaro, a chi sarebbe giunto dopo di loro. Per la dinamica del piccolo gruppo che rende persino inutile richiamare valori come Patria e Bandiera. Quelli si tengono – in silenzio – nel cuore”.

Articolo e foto di Veronica Viteritti

Articolo e foto soggetti acopyright . Riproduzione riservata

A seguire alcune foto  dell’evento 👇

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