Equinozio di primavera – deriva dalla parola latina “aequĭnoctĭum”, significa “notte uguale (al giorno )”

Mercoledì 20 marzo ricorre “l’equinozio di primavera” molti lo confondono e lo chiamano erroneamente “solstizio di primavera”.

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I Solstizi cadono in due giorni dell’anno nei mesi di Giugno e Dicembre.

Il termine Equinozio deriva dalla parola latina “aequĭnoctĭum”, significa “notte uguale (al giorno )”, e indica quel giorno dell’anno, in cui le ore del giorno e quelle della notte si equivalgono. Questo accade nel mese di marzo rispettivamente tra il giorno 19 ed il 21 dove si dà ufficialmente inizio alla primavera.

Il giorno si allungherà sempre più rispetto alla notte, raggiungendo il suo massimo durante il solstizio d’estate.

Gli equinozi hanno sempre rappresentato nelle culture di tutto il mondo “cambiamento”. In antichità erano riti che nei vari luoghi avevano significati diversi.

Nell’antica Mesopotamia l’anno nuovo coincideva con l’equinozio di primavera e tutt’oggi è il primo giorno del calendario iraniano.

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Nell’antico Egitto si celebrava il ritorno dell’equinozio con la festa Sham el Nessim, che è ancora una festività nazionale legata alla fertilità della terra.

Anche da noi Per la Pasqua cristiana si calcola a partire dall’equinozio. L’inizio della primavera è un giorno di festa anche per i giapponesi che, in occasione del Shunbun no hi, visitano le tombe di famiglia passando del tempo con i parenti. Questo è anche il periodo in cui fioriscono i bellissimi ciliegi. L’equinozio in molto altre culture è simbolo di fertilità e di rinascita della natura.

Per millenni, questo giorno veniva celebrato da molte civiltà con feste accompagnate da danze propiziatorie, una ricorrenza che vedeva l’uomo legato alla natura, oggi invece la società odierna lo ha completamente dimenticato ma sarebbe bello poterlo riscoprire e rinnovare l’antico legame tra uomo e natura.

A cura di Mario Verdetti

Articolo soggetto a copyright

Foto sito “Domani dove andiamo”

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