Pancia gonfia: ecco come combatterla – La Dott.ssa Feola consiglia

Condizione comune in uomini e donne, dipende per il 70% dallo stile di vita e può avere ripercussioni sulla salute. Se da un lato ad incidere sul gonfiore addominale è un 30% di genetica, la restante parte, il 70%, deriva dalle abitudini e da come si ascolta il proprio corpo!
Le cause del gonfiore addominale 👇

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Le cause del gonfiore addominale
Comune in uomini e donne, oltre ad essere un fattore estetico, può avere ripercussioni anche dal punto di vista della salute. Non conta quanto si mangia, né la predisposizione genetica, ma come ci si comporta nelle abitudini quotidiane e quanto si ascolta il proprio intestino! Un soggetto stressato, che mangia velocemente, si concede aperitivi per lavoro, è sedentario, oppure pratica sport senza rispettare i tempi necessari per una corretta digestione, ha un rischio molto alto di soffrire di pancia gonfia e stitichezza. L’alimentazione svolge un ruolo centrale nella gestione del gonfiore.

Tutti gli alimenti ricchi di zuccheri, oppure quelli raffinati, gli alcolici o le bevande gassate, piuttosto che i prodotti industriali, portano ad un aumento della fermentazione. Chi ha già un intestino stressato per stile di vita e ci abbina questi cibi, comprese alcune verdure che stimolano la fermentazione come i broccoli, il cavolo, il cavolfiore (tutta la famiglia delle crucifere) va incontro a gonfiore addominale.
Lo squilibrio della flora batterica intestinale 👇

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Lo squilibrio della flora batterica intestinale
Nel nostro corpo si verifica una condizione di squilibrio della flora batterica intestinale che prende il nome di disbiosi. Questa può essere fermentativa, quindi portare alla fermentazione di gas, anidride carbonica e gonfiore addominale, o putrefattiva, quindi riguardare più la seconda parte di intestino, ovvero il colon. Quando si
parla di pancia gonfia si prende in considerazione la disbiosi fermentativa.
Cosa fare per avere una pancia “sgonfia”
• Idratarsi: consumare acqua a temperatura ambiente, diminuendo l’apporto idrico durante i pasti perché rallenta il processo digestivo;
• Masticare lentamente: la masticazione prolungata garantisce una pre-digestione minima a supporto di stomaco e intestino;
• Preferire il consumo di pesce azzurro: ricco di acidi grassi Omega3, oltre a ridurre il livello di trigliceridi nel sangue, svolge un’azione antinfiammatoria;
• Diminuire il consumo di carne, specie quella rossa, e non eccedere nel consumo di verdura;
• Combinare i cibi: non mischiare tra loro proteine (no uova-carne, no uova-pesce, no pesce-formaggi) o carboidrati (no pasta- pane, no riso-patate, no pasta-
frutta) perché stimolano la fermentazione ed evitare la frutta dopo i pasti;
• Effettuare un ciclo di probiotici e prebiotici almeno una volta al cambio di stagione;
• Seguire uno stile di vita sano: oltre ad un’alimentazione equilibrata, è importante mantenersi attivi e avere una buona qualità del sonno. Chi dorme poco produce maggiori livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, che rallenta la produzione degli enzimi digestivi, necessari allo smaltimento;
• Ascoltare il proprio intestino: il 95% della serotonina, ormone della felicità, è prodotta dalle cellule gastrointestinali. Avere un intestino in salute” permette di mantenere un ottimo tono dell’umore.

Dott.ssa Caterina Feola

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foto web
Fonti
Ok-salute.it. Alimentazione. B. Foresti. Gli otto trucchi del nutrizionista per combatterla.’22

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