La Donna nella storia – Jakin racconta

Credo che le donne siano pazze
A pensare di essere uguali agli uomini.
Sono di molto superiori,
Da sempre.
Qualunque cosa tu dia a una donna,
Lei la migliora.
Se le dai dello sperma,lei ti dà un bambino.
Se le dai un abitazione,
Lei crea una casa.
Se le dai del cibo,
Lei ti dà un pasto.
Se le dai un sorriso,
Lei ti dà il suo cuore.
Le donne moltiplicano e migliorano i doni che ricevono.

Sir. William Golding premio Nobel per la letteratura.
Che si chiami Eva, Maria, Giovanna d’Arco o Madre Teresa, è sempre la donna, in maniera più o meno palese ad essere “protagonista ” del suo tempo. Una figura, a volte nascosta, a volte oscurata, ma sempre presente e decisiva. Il cammino della donna nella storia è stato irto di ostacoli e ricco di pregiudizi, ma proprio per questo, la sua lotta è stata ricca di traguardi ed importanti vittorie.

Uomini e donne, siamo su questo pianeta almeno da 250.000 anni ed è chiaro che in tutto questo tempo i ruoli sono cambiati, anche perché le condizioni di vita, le condizioni socio-economiche sono cambiate, è fin dagli albori il ruolo della donna si è differenziato da quello degli uomini. Nel paleolitico la donna era oggetto di culto per la fecondità. Per la legge mosaica, nelle questioni finanziarie, i diritti delle donne e degli uomini erano perfettamente uguali. Nella civiltà egizia, persiana e  Mesopotamica, la donna godeva di prestigio. Nella società Egeo godeva di libertà è prestigio. Per gli Etruschi, aveva un ruolo molto attivo in società. A Roma la donna fu considerata quasi pari all’uomo.
Con l’arrivo dei Longobardi in Italia, la condizione della donna peggioro’,era un oggetto nelle mani del padre, finché non l’avesse venduta ad un altro uomo. Per l’inquisizione la donna venne ritenuta un rappresentante del diavolo sulla terra: le streghe. Di contro, con il dolce Stil Novo, la donna viene angelicata e considerata un tramite tra Dio e l’uomo . Durante la rivoluzione francese sull’ onda delle idee di libertà, di uguaglianza e di progresso, le donne si organizzarono chiedendo l’emancipazione e l’evoluzione giuridica e politica del loro sesso, ma soltanto le dichiarazioni dei diritti, dell’Americana e della Francia , avvieranno la donna verso l’emancipazione.

Finito il tempo in cui Flaubert fu processato per l’immoralità perché in Madame Bovary, non esprime una netta condanna alla protagonista adultera. Di Tolstoj che in Anna Karenina denuncia l’ipocrisia di una società che condanna l’adulterio solo se provoca un pubblico scandalo, ed infine il norvegese Henrik Ibsen, il cui dramma ” Casa di Bambola ” ,suscitò un enorme scandalo, perché la protagonista Nora, ribellandosi al marito, ipocrita e prepotente, decide di abbandonare la famiglia e di andare a vivere da sola. Finito quel tempo, si arriva ai primi riconoscimenti, quando nel 1975 con la legge n.151 (riforma del diritto di famiglia)si decretò la parità dei diritti tra marito e moglie. Bisognerà però arrivare al 2013 per vedere regolamentati provvedimenti penali da attribuire alla violenza di genere nei confronti delle donne. Violenze di abuso fisico, sessuale, psicologico, che spesso non vengono denunciate. Provvedimenti disciplinari che le donne hanno ottenuto con grande sacrificio, con lacrime e sangue di altre donne. Purtroppo il percorso verso la parità è ancora lungo, i fenomeni di violenza fisica, psicologica e verbale, sono ancora ampiamente diffusi e nella lotta contro i femminicidi non ci sono le giuste competenze. Molto spesso i centri anti-violenza lo sono solo su carta e non ci sono programmi specifici per combattere la violenza che viene perpetrata tra le mura domestiche.
Mentre nel 2020 sono diminuiti, rispetto all’anno precedente, il numero di omicidi volontari, il numero di donne assassinate é aumentato, la piaga dei femminicidi continua a popolare la cronaca quotidiana. Purtroppo a fronte di tanta violenza e tanta pigra solidarietà ci sarà ancora altra violenza ed ipocrisia. Il concetto di parità deve essere impartito nei luoghi dell’educazione fin dalla prima infanzia, trasmettendo l’arricchimento che deriva dalle diversità di ognuno, da rispettare e valorizzare.

Dal Talmud

State molto attenti a far piangere una donna,
Che poi Dio conta le sue lacrime!
La donna è uscita dalla costola dell uomo,
Non dai piedi perché dovesse essere calpestata,
Né dalla testa per essere superiore,
Ma dal fianco per essere uguale…
Un po’ più in basso del braccio per essere protetta
E dal lato del cuore per essere amata

Jakin

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