S.Nicola la Strada (CE) – Gli ultimi accadimenti per il famoso avvelenamento ai cani o animali da compagnia

Gli ultimi accadimenti a San Nicola la Strada per il famoso avvelenamento ai cani o animali da compagnia, fa emergere alla luce le condotte di chi compie questo disumano gesto.
La redazione di News & Social si è avvalsa della collaborazione di un Laureando in Criminologia e Scienze Forensi per stilare il profilo di un avvelenatore seriale.

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E’ stato localizzata la scena del crimine, nella zona della Saint Gobain, meta di molti cani randagi e molti cani educati e mansueti che frequentano con i loro padroni quei parchi.
Distinguiamo il profilo dell’avvelenatore, che vuole avvelenare un cane randagio da chi vuole avvelenare un cane padronale. Nel primo caso, il soggetto crede di fare un favore alla società mentre, nel secondo nutre un vero e proprio risentimento verso gli amanti degli animali e i loro cani.

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cani. Se non fosse così, questi soggetti mentalmente instabili, non seminerebbero trappole in parchi frequentati da famiglie con bambini e cani padronali. Le spiegazioni per entrambe le tipologie degli avvelenatori sono tuttavia simili: “ci danno fastidio, non li sopportiamo, ma non vogliamo fare loro del male“. In realtà non è così: vogliono proprio procurare del male fisico all’amico peloso, alcuni sono coscienti, altri forse no!
Le persone che avvelenano i cani, solitamente sono di età superiore ai 40 anni e provengono da ambienti familiari dove non è stato trasmesso loro nessun insegnamento relativo alla natura o all’ambiente. A questa scarsa educazione si sommano tutti i problemi psicologici come fobie e manie di persecuzione. Sono soggetti che non hanno mai avuto un animale domestico e che non riescono a capire il reale motivo del perché ci siano così tante perone che invece li amano e li rispettano. Inoltre, sono persone poco istruite, con un livello di scolarizzazione medio-basso, generalmente soggetti asociali e probabilmente con molto tempo a disposizione, visto che non hanno cose più importanti da fare al posto di confezionare bocconi (polpette) avvelenati con dentro i chiodi, destinate ai nostri amici a quattro zampe.

A.A.

Laureando in Criminologia e Scienze Forensi, facente parte dello staff del Prof. Alessandro Bonora – Sez. Scientifica

 

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