Quando il trading diventa pericoloso

virtuale. Eppure stanno venendo alla luce casi di truffatori senza scrupoli, che, con metodi prima bonari ed in seguito minacciosi, sono riusciti a gettare sul lastrico diversi investitori, alcuni dei quali si sono spinti anche al suicidio. I soldi investiti, infatti, finalizzati ad operazione economiche finivano nelle mani dei criminali, a volte albanesi, che ingannavano gli utenti chiedendo altri soldi per le operazioni. Si parla di un numero altissimo di persone cadute nel tranello, quasi centomila in Italia, di cui un centinaio derubati dei loro averi. Ma come hanno fatto a farsi sborsare tutti questi soldi? Semplice sia con la persuasione, sia facendo bonfici, sia addirittura i dati di accesso del conto corrente. Tra gli ingannati anche persone di alto profilo economico ma non esperte informaticamente, agganciato tramite una email, una telefonata di telemarketing o annunci. I truffatori, inoltre, una volta preso il cliente, di solito anziani facoltosi, iniziavano a circuirlo blandamente. Senza saperlo è stato addirittura installato un programma spia sul pc che doveva spiare tutta la situazione economica/familiare delle vittime con la scusa che servisse alle operazioni finanziarie. Al malcapitato, inoltre, venivano mostrati tutti i suoi movimenti finanziari effettuati con una falsa homepage mentre in realtà tutti i soldi finivano in criptovalute controllate dai delinquenti. Altra truffa avveniva per il recupero del credito: o si versava una somma per sbloccare la situazione o sotto falso nome contattavano i clienti presentandosi proprio come società di recupero credito.
Difficile il recupero dell’intera somma e per questo che la Polizia Informatica ha emanato delle linee guida contro questa truffa economica.

Articolo a cura di Giuseppe Papale

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