La Commissione Europea approva la vaccinazione. Si resta in attesa di atti concreti

Dopo la notizia che la Commissione europea ha ritenuto ammissibili le modifiche presentate al Programma di eradicazione della brucellosi nella specie bufalina presentato dalla regione Campania dando quindi la possibilità di avviare il piano di vaccinazione, si resta in attesa di atti concreti.

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A tal proposito Gianni Fabbris presidente onorario si Altragricoltura e portavoce del coordinamento unitario di difesa del Patrimonio Bufalino ha voluto a gran voce ringraziare Adriano Noviello e Peppe Pagano per il sacrificio dello sciopero della fame con cui è iniziato il cammino che ha portato a questo primo traguardo ed ha voluto anche con una dichiarazione far sapere che:“Non avevamo alcun dubbio che la vaccinazione dei capi bufalini fra i 6 e i nove mesi sarebbe stata approvata dai competenti Uffici Europei. E’ la nostra richiesta minima da mesi avanzata proprio perchè sapevamo che l’Europa la proponeva come strategia avanzata.
E’ sicuramente una nostra vittoria dal momento che se non avessimo posto con forza questo primo obiettivo la Regione non la avrebbe mai nemmeno richiesta (come sosteneva l’Assessorato a Dicembre). Solo alla fine di Gennaio, infatti, e grazie alle nostre mobilitazioni, la Regione si è decisa a richiederla in un Piano che la aveva fino ad allora ostinatamente esclusa. Molti sono stati (e sono ancora) gli interessi che si muovono contro la vaccinazione. Abbiamo sentito Organizzazioni Professionali (che sostengono di essere maggiormente rappresentative) schierarsi contro e minacciare scioperi per impedirla. Abbiamo sentito parte della struttura tecnica che ha ispirato il vecchio piano sostenere bugie risibili come quella per cui se si fosse fatta la vaccinazione si sarebbe dovuta fare in tutta la Campania e non solo a Caserta oppure che le aziende ne avrebbero avuto un danno perchè sarebbe stato obbligatorio mettere in etichetta sulle mozzarelle la dicitura che provenivano da animali vaccinati…continua la lettura👇

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Niente di tutto questo, evidentemente. Puro terrorismo di chi si ostina a continuare con la logica dell’inutile sterminio invece che della prevenzione. Oggi abbiamo il riconoscimento che la vaccinazione si può fare senza mettere niente in etichetta e solo per 11 comuni.
Una prima vittoria del movimento che ci sprona ad andare avanti. Adesso bisogna portare a casa gli altri risultati della mobilitazione che si dimostra sempre più efficace (con buona pace dei nostri detrattori).
Ora serve la sperimentazione sui capi adulti, serve una strategia certa sull’individuazione dei casi positivi per scongiurare la tragedia dei massacri inutili di animali e aziende. Serve garantire l’autocontrollo senza i lacci e laccioli che il nuovo piano prevede, Serve una strategia di rilancio del settore a iniziare dalla certezza degli indennizzi e del ripopolamento. In una parola serve integrare la prevenzione con l’eradicazione e lo sviluppo.
Deve essere chiaro che, per noi, la vaccinazione da sola non risolve i problemi, serve un cambio di strategia che stiamo chiedendo e indicando da tempo e che, siamo convinti, è l’unica strada da seguire per raggiungere i risultati. Nelle prossime ore annunceremo le ulteriori iniziative per una mobilitazione che andrà avanti estendendosi fino ai risultati: quello di salvare il patrimonio bufalino, il territorio e le aziende”

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