Il mito di Partenope raccontato da Jakin – seconda parte

Matilde Serao giornalista e scrittrice napoletana degli inizi del 900 ci descrive invece Partenope come una ragazza greca innamorata dell'eroe ateniese Cimone .

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Purtroppo il padre di Partenope l’aveva promessa in sposa ad un altro uomo ,per questo motivo i due giovani scapparono dalla Grecia ed approdarono nel golfo di Napoli, e qui Partenope e Cimone poterono vivere il loro amore diventando i genitori del popolo napoletano , inoltre secondo Matilde Serao Partenope non è mai morta ma continua a vivere per restare accanto al suo popolo, in una terra dolce di fiori e di luce dove la primavera la fa da padrona. Aurelio Fierro cantante ed attore campano , affermava che “il canto d’amore di Partenope non è altro che il nastro di partenza della storia della canzone napoletana”. Quella di Partenope e Cimone è una leggenda dove sono disponibili tutti, proprio tutti gli ingredienti che appartengono alla napoletaneità , l’allegria, l’amore ,la splendida natura, il canto, ed il finale “tarallucci e vino” che conclude una storia d’amore contrastata.
Ancora una storia, ancora una leggenda di Partenope, forse poco conosciuta e meno leggendaria. Si narra la storia di una regione greca da anni tormentata da una grave carestia e di un re che tenta di sottrarre almeno un gruppo di giovani tra cui tre pricnipesse al destino incombente , collocando quei giovani su alcune navi ed inviandole, senza mezzi e senza provviste di cibo , verso la terra promessa della Magna Grecia . Era un usanza abbastanza diffusa in Grecia quando imperversavano gravi carestie , un espediente che dava ai giovani l’opportunità di iniziare altrove una nuova vita. All’epoca era abbastanza pericoloso attraversare quel tratto di mare tra bufere, lunghi periodi senza vento e stretti perigliosi

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Proprio quando stavano giungendo al sicuro all’ interno del golfo, muore di stenti la più giovane delle tre principesse reali che erano a bordo, la dolce Partenope. Il primo atto , dunque, della futura città, appena dopo lo sbarco , vi è il funerale di Partenope. Quell’ impronta iniziale che poi accompagnerà costantemente nel suo cammino lo sviluppo di una città dove, come scriveva il giornalista e scrittore storico napoletano Gino Doria , persino sui volti dei giovani che impazzavano per le strade di Piedigrotta si scorgeva “un lievito di tragicità, un senso accorante di malinconia” non si sa se tutto ciò corrisponde a verità, nelle leggende il reale si confonde con l’immaginario , storie fantastiche che si perdono nella notte dei tempi . l’ uomo da sempre è alla ricerca del soprannaturale e del mondo del divino. Così da secoli, le fiabe i racconti del mondo antico, avvincono rapiscono ed educano le generazioni , l’umanità sempre alla ricerca di certezze . Dove la scienza e la storia si fermano arriva la leggenda che chiarisce, spiega l’inspiegabile, sollevando l’uomo dalle angosce dell’esistenza.

Jakin

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