Molte le opere che vi erano inserite, come busti e medaglioni di marmo di personalità dell’antica Roma o letterati greci o scene di lotta, animali mitologici.
Il Parco di Le Nôtre, invece, si congiunge al bosco da una parte e dall’altro arriva da un lato al borgo e dall’altro al bacino de l’Octogone. All’interno c’era anche un orto decorativo e il Padiglione dell’Aurora di Perrault. Inizialmente era decorato di statue mitiche e dalla bellissima Grande Cascata, in cui due Fiumo fanno sgorgare l’acqua dalle due urne, opera di Antoine Coysevox. Nicooas le Jongleur nel 1675 esperto fontaniere installò condotte, lo Stagno Colbert, canali, che cambiarono la struttuta originaria. Il figlio, Marcheze di Seignelay, ristrutturò la struttura, donando alla moglie l’appartamento di foggia cinese, fece costruire una lunga galleria per mostre artistiche, semi distrutta durante la Guerra franco-prussiana nel 1870, e la Terrazza del Faraone. La duchessa del Maine acquistò il castello mentre molti anni dopo il Duca di Penthièvre mutò il parco in giardino all’inglese. Il castello fu confiscato durante la Rivoluzione Francese, divenne una scuola agraria e le statue
trasferite al Musée des monuments français fondato nel 1795. Fu però con il ricco imprenditore vinicolo Jean François Hippolyte Lecomte che iniziò a smantellare alcune strutture per venderle.
Passato nelle mani di Napoléon Mortier de Trévise, fece edificare un nuovo castello, quello che vediamo oggi, stile Luigi XIII, in mattoni e pietra, su progetto dell’architetto Auguste Théophile Quantinet mentre il giardino viene ripristinato. Dopo alterne vicende, alla fine Baptiste Bergeret de Frouville, sindaco di Sceaux fra il 1919 e il 1925,
lo acquista e lo restaura.
Il Castello accoglie dal 1937 il Musée de l’Île-de-France, con varie opere che raccontano la storia della regione.
A cura di Giuseppe Papale
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