I cuori corrotti degli uomini sono gli stessi oggi come in passato – riflessioni di Jakin

I cuori corrotti degli uomini sono gli stessi oggi come in passato, come i loro desideri, come le loro mete. Questo dovrebbe farci capire sempre di più il valore della ricerca delle benedizioni eterne.

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Quanto sta accadendo in Afganistan in questi giorni ci viene trasmesso quotidianamente attraverso le immagini, dramma e dolore resi tangibili dalle immagini diffuse e che hanno toccato la coscienza di tanti: madri che spingono il proprio figlio al di là del filo spinato, padri che consegnano il figlio ad un soldato, cosa induce una madre e un padre a fare qualcosa di così drammatico? Mi viene alla mente Lochebed, madre di Mosè, che motivata dalla stessa disperazione affidò il proprio figlio alle acque del Nilo, nell’estremo tentativo di salvarlo. Abbandono e salvezza due parole contrapposte che solo un genitore può coniugare insieme, solo un genitore può capire il dolore di un gesto simile, un gesto che racchiude una grande dichiarazione d’amore: “sono disposto ad abbandonarti affinchè tu possa vivere” una risposta estrema all’ingiustizia dell’uomo.

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“Or un uomo della casa di Levi andò e prese per moglie una figliuola di Levi. Questa donna concepì e partorì un figliuolo; e vedendo com’egli era bello, lo tenne nascosto per tre mesi. E quando non potè più tenerlo nascosto, prese un canestro fatto di giunchi, lo spalmò di bitume e di pece, vi pose dentro il bambino, e lo mise nel canneto sulla riva del fiume” Esodo 2:1-3

Quella stessa ingiustizia, figlia del peccato, che condusse Gesù alla croce, la morte atroce di Gesù provocata dalla violenza perpetrata allora come oggi dal potere politico e religioso.
Il nostro interesse nella lettura del libro dell’Esodo passa velocemente alle gesta di Mosè, ma dovremmo soffermarci davanti a quelle acque del Nilo che portarono via la cesta con dentro il bambino, mentre la sorella Miriam lo seguiva con lo sguardo.
Prima o dopo in una relazione di bene, si raggiunge la maturità di questo distacco, per Mosè come per i piccoli afgani, questo gesto non è la celebrazione di un distacco frutto di maturazione ma è l’estremo gesto traumatico, frutto di violenza e sopruso. Nella nostra impotenza potremmo essere come Miriam e sentire la responsabilità e coltivare la speranza che quei bambini approdino in lidi sicuri.
Sono passati migliaia di anni dalla storia di Mosè da allora nulla è cambiato per l’uomo, ancora una volta la storia ci mette davanti ad una tragedia, ci sono stati, e ci sono ancora dei faraoni, cuori corrotti oggi come nel passato. Cari nella grazia, noi al contrario del terroismo sappiamo che l amore è da Dio, e chiunque ama è nato da Dio e conosce Iddio, ed in virtù di ciò, abbiamo la responsabilità di non far spegnere il fuoco della speranza.
Il mondo, non può mai soddisfare il cuore dell’uomo.
L’uomo è stato creato a immagine di Dio, è stato creato per avere comunione con Dio,
Invece, essendo pieno di peccato, è fortemente attirato da quello che il mondo offre, e ciò impedisce di vedere la gloria di Dio e la meravigliosa benedizione di vivere e di vivere in comunione con Dio, ora e per tutta l’eternità.

Jakin

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