Giovanna Abbate, una donna per i diritti: ce ne parla Pasquale Iorio di “Le Piazze del sapere”

Giovanna Abbate ci ha lasciati dopo essere stata ricoverata in un ospedale napoletano.
In età giovanile iniziò il suo impegno nel sociale negli Scout e nei gruppi di azione cattolica di Terre Nuove. Subito dopo aver conseguito la laurea in filosofia nella Federico II di Napoli, all’inizio degli anni ’70 entrò nel sindacato dove da segretaria provinciale poi regionale, si occupa dei lavoratori più deboli, i braccianti e le braccianti

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Faceva parte di quel gruppo di giovani comunisti e cattolici (come Lia Santorufo, Tina D’Alessandro, Mimmo Marzaioli, Felice Santaniello) su cui si fondò il processo di rinnovamento (non solo generazionale ma anche culturale) dei gruppi dirigenti che in quegli anni venne fortemente voluto da parte di Paolo Broccoli e Pietro di Sarno nel sindacato e da Peppino Capobianco nel PCI. Così lei inizialmente venne impegnata nel processo di decentramento delle strutture sindacali nella zona vairanese (mentre Franco Capobianco venne impegnato nel sessano). Altri giovani sindacalisti che entrarono in attività in quella fase furono Amedeo Marzaioli, Ruggero Cutillo e Nicola Russo (tutti da poco scomparsi), che si incrociavano con il gruppo insediato in Federazione, tra cui Adelchi Scarano (poi diventato anche segretario, Lino Martone e Ugo di Girolamo, anche lui da pochi mesi ci ha lasciato), a cui si aggiunsero quadri proveniente da altre realtà, come Claudio Martini (divenuto presidente della Regione Toscana) e Piero Lapiccirella, dalla internazionale dei giovani comunisti.

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In seguito nel congresso comprensoriale venne eletta nella segreteria confederale della CGIL di Caserta con la delega a seguire le tematiche relative all’ambiente ed al territorio, con particolare attenzione rivolta a quelle di genere. Fu protagonista delle battaglie per la costruzione del sindacato nella Università di Caserta (allora SUN, ora L. Vanvitelli), dedicando sempre un impegno particolare alle politiche di parità uomo donna (insieme con altre protagoniste come Tina D’Alessandro, Antonia Bianco, Luisa Cavaliere ed altre). Nello stesso tempo si adoperò per fondare la Commissione Provinciale P.O. (Pari Opportunità) della provincia di Caserta – della quale venne eletta più volte Presidente, riconosciuta come punto di riferimento dell’associazionismo femminile sia cattolico che laico. Sua attenzione precipua ed impegno costante fu quello di promuovere le iniziative rivolte a migliorare la condizione di vita e di lavoro delle donne (con le manifestazioni dell’8 marzo giornata internazionale per i diritti delle donne), nonché a sostenere la loro avanzata in tutti i campi, a partire dalla politica e dalle istituzioni in una provincia difficile come Caserta .

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In una intervista al Corriere del Mezzogiorno nel 2017 fu lei stessa a ricordare: «Il mio primo 8 marzo l’ho trascorso organizzando una manifestazione di donne braccianti nel ’75, al termine di una vertenza lunga. Con l’iscrizione per la prima volta al Pci nel ’74, per poi diventare segretario provinciale e regionale CGIL, sempre dei braccianti”.
Negli ultimi anni il suo impegno politico in città è continuato nelle file del PD, anche con la sua candidatura al consiglio comunale nella lista del PD per Carlo Marino Sindaco. Aveva una passione particolare per il cinema e per il teatro, per e la Formula Uno e per i gatti, di cui si circondava in particolare dopo la perdita prematura dell’unico figlio nato dal matrimonio con Mario Bologna, anche lui proveniente dalle file cattoliche, poi impegnato come responsabile della comunicazione nella federazione, come giornalista professionista a livello provinciale e regionale con l’Unità ed altre testate.
Pasquale Iorio,
Le Piazze del Sapere

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