Dieta e mal di testa: sono correlati? Cibi consentiti e cibi da evitare – La Dott.ssa Feola consiglia

Alcune sostanze alimentari possono contribuire ad accrescere i sintomi del mal di testa, rinforzando la correlazione del disturbo con l’alimentazione.

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Il comune mal di testa, identificato come cefalea, è un dolore localizzato all’interno del capo o alla parte superiore del collo, provocato dalla stimolazione di strutture intracraniche sensibili al dolore. Può manifestarsi occasionalmente oppure frequentemente e in modo intenso, compromettendo la capacità lavorativa e la vita sociale di chi ne soffre. L’alimentazione non è la causa primaria del mal di testa ma alcune sostanze di origine alimentare contribuiscono ad esacerbarne i sintomi, scatenando attacchi di emicrania in soggetti predisposti.

TIPI CEFALEA
La cefalea colpisce la popolazione soprattutto nella fascia d’età adulta (tra i 20 e i 50 anni) senza risparmiare bambini, adolescenti e anziani. Si tratta di una patologia che interessa il 12% degli adulti in tutto il mondo, con prevalenza tre volte maggiore nelle donne: il 16% circa contro il 5% degli uomini. La classificazione fatta dalla International Headache Society è al momento considerata il riferimento ufficiale per distinguere i diversi tipi di cefalea ed emicrania, classificati sulla base dei sintomi.
Si distinguono:
• Cefalee primarie: quando il mal di testa non è connesso a nessuna altra patologia.
• Cefalee secondarie: quando compare come conseguenza di qualche altro problema (es. sinusite).
Le cefalee primarie sono la forma più comune di mal di testa e fra queste tre sono le principali:
-Cefalea tensiva: caratterizzata dalla involontaria contrazione dei muscoli della nuca, della fronte, delle tempie, del collo e delle spalle. Questo tipo di cefalea è correlata allo stress (spesso resposndabile anche della gastrite nervosa), alla depressione, all’ansia o alla postura scorretta. Il dolore è bilaterale (un “cerchio alla testa”), Il mal di testa è persistente, ma di intensità media o lieve.
-Emicrania: colpisce prevalentemente le donne, ma può presentarsi anche in età infantile. Essa tende ad esordire lentamente, su un solo lato della testa, coinvolgendo la regione frontale sopra l’occhio e la tempia. Il mal di testa può anche diffondersi ad entrambi i lati e peggiora con il movimento.
-Cefalea a grappolo: il dolore è intenso e di tipo trafittivo e lancinante. Il mal di testa è quasi sempre unilaterale (colpisce sempre un solo lato della testa) e nel corso di un attacco rimane strettamente sullo stesso lato.
Le cause del mal di testa non sono del tutto chiare. Si ipotizza che il dolore sia causato da un difetto di comunicazione tra cervello, nervi e vasi sanguigni del cranio, che deriva da una disfunzione di neurotrasmettitori. I fattori in grado di innescare un attacco di emicrania sono:
◦ Stress emotivi;
◦ Ciclo mestruale;
◦ Fattori climatici (vento, caldo o freddo eccessivi, cambi di stagione, sbalzi pressori); ◦ Fattori ambientali (altitudine, esposizione al sole o luce intensa, rumori, forti odori, fumo di sigaretta);
◦ Digiuno o eccessi dietetici e restrizioni caloriche;
◦ Sforzi fisici;
◦ Lunghi viaggi;
◦ Alterazioni del sonno (dormire troppo o troppo poco);
◦ Eccessivo consumo di alcool;
◦ Consumo di alcuni cibi (carne, zuppe in scatola, sughi preconfezionati, patatine, formaggi stagionati, banane, cioccolata, aceto, agrumi, insaccati);
◦ Modifiche nell’assunzione dei pasti (ritardi o salto di un pasto);
◦ Alcuni farmaci (pillola anti-concezionale, coronaro-dilatatori, ecc.)

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DIETA E MAL DI TESTA
I diversi approcci dietetici utilizzati in presenza delle condizioni sopra descritte sono il digiuno e le diete a basso contenuto di carboidrati. La dieta chetogenica potrebbe svolgere un ruolo positivo nella neuroprotezione, nella funzione mitocondriale e nel metabolismo energetico: compensare la funzione serotoninergica e sopprimere al contempo la neuro
infiammazione. Si può anche ipotizzare che la prescrizione di una dieta a basso indice glicemico, o a basso carico insulinico, possa essere promettente nel controllo del mal di testa/emicrania attraverso l’attenuazione dello stato infiammatorio.
Alcuni studi suggeriscono che potrebbe esserci una relazione tra l’orario dei pasti e le crisi di emicrania. Infatti, qualsiasi cambiamento nello stile di vita volto all’eliminazione dei fattori di rischio, oltre ad assicurarsi dei ritmi circadiani regolari, contribuisce efficacemente alla prevenzione dell’emicrania. La gestione del mal di testa richiede una combinazione di trattamenti medici e non medici, tra cui una dieta sana e qualora necessario un’integrazione alimentare che miri a precisi pathways biochimici.
L’istamina è una sostanza naturalmente prodotta dal nostro organismo a partire dall’amminoacido istidina. È coinvolta nella risposta immunitaria, nelle reazioni infiammatorie e nelle patologie allergiche ed è presente in vari alimenti istamino-liberatori, come le fragole, i crostacei, le uova, il cioccolato, i pomodori e l’ananas. In eccesso nel nostro organismo non è indice di buono stato di salute. Si può indirettamente risalire a carenze di micronutrienti, come vitamina C, vitamina B12 e folati.
La tiramina deriva dalla degradazione della tirosina, un amminoacido che si trova in cibi elaborati, ricchi di proteine o lasciati per troppo tempo a temperatura ambiente. L’assunzione eccessiva di tiramina può provocare vasocostrizione, aumento della pressione sistolica e dei battiti cardiaci. Tra gli alimenti che contengono maggiormente tiramina ci sono i formaggi stagionati, la ricotta, i formaggi spalmabili, i salumi, le carni lavorate, wurstel, sottaceti, frutta secca e frutta troppo matura.
I nitrati si trovano negli insaccati e nella carne in scatola. Il glutammato di sodio si trova nei dadi da brodo presenti nei cibi elaborati e nella cucina cinese. Conviene iniziare escludendo un determinato cibo per un certo periodo di tempo; se tale esclusione non conduce a particolari benefici, si può reintrodurre l’alimento e procedere escudendone un altro fino a trovare l’alimento scatenante.

CIBI DA EVITARE 👇

CIBI DA EVITARE
◦ Cioccolato (contenente feniletilamina);
◦ Bevande alcoliche (in particolare vino rosso e vini bianchi ricchi di solfiti), dolcificanti artificiali (aspartame);
◦ Agrumi e frutta acida;
◦ Pomodori;
◦ Funghi;
◦ Latticini;
◦ Yogurt acido e formaggi (contenenti tiramina);
◦ Conserve;
◦ Carni lavorate;
◦ Pizza;
◦ Pesce in scatola;
◦ Caffè;
◦ Tè;
◦ Bibite gassate;
◦ Lieviti;
◦ Pepe e spezie;
◦ Cibi contenenti glutammato monosodico (gelatine, patatine, arachidi tostate); ◦ Cibi affumicati.
CIBI CONSENTITI
La Healthy Eating Plate suggerisce il consumo di cibi a basso indice glicemico per contrastare il mal di testa. E’ consigliabile consumare pasti piccoli e frequenti, evitando il digiuno prolungato ed includendo :
Verdure fresche;
Pesce e carni freschi;
Mandorle;
Zenzero.
Pane e riso integrali, in basse quantità.
Regimi alimentari consigliati
Interventi dietetici, come dieta ricca di folati, dieta povera di grassi, diete ad alto contenuto di omega-3 e a basso contenuto di acidi grassi omega-6, dieta chetogenica e dieta a basso contenuto di sodio sono suggeriti per ridurre gli attacchi di emicrania.
dott.ssa Caterina Feola

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Fonti
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