BATTAGLIE DAVANTI ALLO SPECCHIO , IMPARI E LACERANTI NEI DCA DEGLI ADOLESCENTI: DISTURBI ALIMENTARI MASCHILI _ dott.ssa De Luca consulente pedagogista

Nella società dell’immagine , anche ai maschi viene proposto un ideale estetico , quello di un corpo tonico, muscoloso, progettato e costruito nelle palestre con l’esercizio fisico, a volte anche con l’utilizzo di sostanze dopanti.

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Un simile modello, presentato nudo o seminudo sui manifesti pubblicitari e sulle copertine delle riviste patinate ( come il passato accadeva solo ai corpi di donna) è un simbolo di successo professionale, sentimentale e sessuale. L’invito a curare e allenare il proprio corpo per rimanere eternamente belli e giovani e avere successo nella vita è rivolto anche agli uomini, il che contribuisce a diffondere anche in loro l’insoddisfazione per il proprio aspetto e la sofferenza legata all’immagine corporea .
Il confronto costante con modelli di genere potenti e muscolosi per i maschi, magri e leggeri per le femmine, genera un’insoddisfazione di sé che influisce sull’autostima.
La carenza di un modello maschile di valore all’interno della famiglia, sia per un’assenza reale del padre sia perché il padre , pur presente non è in grado di rappresentare in modo efficace e credibile una funzione maschile, ma è succube di un ruolo materno dominante, rende l’adolescente maschio più esposto ai falsi modelli proposti dai media..
Nonostante i disturbi alimentari maschili sono ancora un fenomeno sommerso, disconosciuto anche dagli specialisti: la diagnosi richiede tempi più lunghi e iter più complessi, sia per l’assenza di indici clinici conclamati ( come l’amenorrea o la drastica riduzione dell’apporto calorico nelle anoressiche) sia per a resistenza dell’interessato e dei suoi familiari, talvolta perfino del medico di famiglia, ad attribuire a un disturbo psicologico l’ossessione di un maschio nei confronti dello sport e il suo rifiuto di alimentarsi in modo corretto. Solo dopo un lungo iter d’indagini mediche alla ricerca di patologie e disfunzioni dell’apparato gastrointestinale, viene formulata l’ipotesi di un disturbo alimentare.

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Alla minore diffusione di disturbi alimentari fra i maschi corrisponde spesso una loro maggiore gravità. Le ansie relative al corpo e all’immagine che inducono le adolescenti a ricorrere a diete e allenamenti fisici eccessivi a volte esprimono un disagio relativo alla crescita, mentre nei maschi la scelta del sintomo anoressico o bulimico quasi sempre rivela un disagio psichico più profondo.
Nei soggetti di sesso maschile è più frequente l’abuso di diuretici e purganti, talvolta anche di steroidi e sostanze dopanti, assunte al duplice scopo di eliminare il grasso e di gonfiare i muscoli. La tendenza esasperata all’iperattività e la presenza di ritualità compulsive non riguarda solo la condotta alimentare, ma anche la pratica sportiva e le abitudini quotidiane.
Come accennato, nei maschi la diagnosi di disturbo alimentare non è mai quasi immediata. Inoltre le patologie alimentari non sempre comportano un forte dimagramento: l’obiettivo del potenziamento della massa muscolare e dell’eliminazione di quella grassa, perseguito attraverso diete iperproteiche e un’esasperata dedizione alla pratica sportiva, non necessariamente provoca una perdita di peso( la massa muscolare è, infatti ,più pesante della massa grassa); tuto ciò rende difficile tracciare il confine fra comportamenti sani e socialmente approvati e irrigidimenti patologici.

Dott.ssa Anna De Luca – Consulente Pedagogista

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