TRA FOLLIA E REALTÀ – a cura di Veronica Viteritti

È un nuovo anno, abbiamo appena trascorso le festività natalizie, albero, presepi, regali e gran cenoni. 2023 anni fa appariva Gesù, in Galilea, veniva da Nazareth.

Il Cristo predicatore seguito da pochi e in seguito venerato da tanti. Ma perché? Cosa ha mutato tanto astio in così tanta fede? Le opere, le opere effettuate da Gesù e i suoi discepoli, le parole d’amore, i miracoli e la sua ascesa. Tanti si convertirono, la storia biblica la conosciamo un po’ tutti. Penserete che attinenza ha con il nostro nuovo anno… Ebbene, in questi ultimi anni abbiamo dimenticato il vero senso del Natale, ogni anno che puntualmente festeggiamo con tanta bramosia, tra un augurio e un altro ci si aspetta in un miglioramento, in tempi prosperi e produttivi. Che soddisfazione!!! Tutti vogliamo maggiori introiti, successo, fama, ricchezza, una macchina nuova, orgoglio e determinazione da veri uomini, giusto? Insegnamo alle generazioni future la giusta motivazione di vita. I bambini devono crescere, cambiare pensiero, capire che non esiste babbo natale, non esiste la Befana. È bello vedere un bambino di soli 3 anni che sa abilmente utilizzare uno smartphone. È bello vedere l’espressione di compiacimento dei loro genitori.

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Cosa direbbe il nostro adorato Gesù? Matteo 18,1-5 “Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli”. Abbiamo dimenticato tutto. La purezza, la sincerità, l’amicizia, l’amore senza interesse. È meraviglioso sviluppare fantasia che nasce anche dalla favola ed un racconto della Befana. Non ribotizziamoci i cuori. Il vero augurio dovrebbe essere di possedere fede e sincerità, di amare senza falsità ed i regali dovrebbero essere abbracci. Ricordiamo gli insegnamenti biblici. La preghiera non è una poesia ma uno stimolodi emozione, lasciamo più spazio al cuore. Il mio augurio per questo 2023 è di riportare la nostra memoria negli anni passati, quando un sorriso significava più di mille parole e una corsa in bici soddisfava più di un tik Tok. Ormai è vero che è l’epoca della tecnologia, neanche avrei potuto scrivere questo senza la tecnologia ma non abbandoniamo i veri sentimenti, le emozioni, manteniamo un cuore da bambini e apprendiamo da essi. Lasciamo che i bimbi giochino in un parco, a pranzo mettiamo da parte gli smartphone, c’è sempre tempo per tutto, se solo lo vogliamo. La fede aiuta ad andare avanti, perché oggi più che mai ne abbiamo la necessità. E che pace sia in tutto il mondo. Se questa è una follia scusatemi nella realtà.

articolo a cura di Veronica Viteritti

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