Saranno presenti la gallerista Maria Cristina d’Onofrio, il sociologo e critico d’arte contemporanea Maurizio Vitiello, il giornalista e sociologo dell’arte Ivan Guidone, che motiverà la serata inaugurale.
Scrivemmo, tempo fa, tra l’altro quanto segue:
“La sua pittura è accento riflessivo sul quotidiano del mondo.
Con fare composito riesce a dimensionare divagazioni strappate dalla realtà quotidiana e il suo incunearsi nelle dinamiche giovanili è lampante.
Intriganti, accattivanti, singolari e preziose sono le sue tele, che s’impongono per caratura e carattere, e non poco. Certamente, il suo “far pittura” è cronaca e storia, nel contempo.
Motivazioni “pop” e criteri ragionevoli situano la sua produzione nell’alveo
convinto di canali visivi decisamente illustrativi, quasi una sintesi della cronaca “grigia”, “nera”, talvolta “rosa”.
Non ci sottolinea una “pace meridiana”, ma quelle radicalità sovversive
o di quei manifesti giovanili da “street art”.
Ogni sua tela è un cifrario efebocratico.
Ogni lavoro è determinato da una somma di complessità segniche e da vicende e storie metropolitane.”
L’esposizione resterà aperta sino a Martedì 10 giugno 2025.
Da vedere.
Maurizio Vitiello
Articolo soggetto a copyright