S.N.G.G. – E CHI “VIGILA” SUI DIRITTI DEI VIGILANTES?

Vestiti per 3/4 di cuoio, con la Smith&Wesson sul fianco, che intimorisce solo a guardarla. Eppure questi uomini e donne in uniforme – le Guardie Giurate che trasmettono tanta sicurezza all’uomo della strada, sono anche loro soggetti alle debolezze di quasi tutti gli italiani: insicurezza, disagio, umiliazione e paghe da fame. E per di più l’incertezza di chi lavora senza un vero appoggio dei Sindacati, “che chiudono gli occhi sulle assunzioni fatte da istituti di vigilanza privi di scrupoli sociali”. Insomma, la triste routine di un impegno di infima categoria. Per questo motivo si spera che il Governo si accorga anche delle Guardie Giurate e che possa presentare una nuova piattaforma contrattuale. La legislazione in materia è ancora carente, ghettizzata ed il alcuni casi disumanizzante. Uomini e donne esposte quotidianamente a rischi fisici e morali, con turnazioni pesantissime sotto ogni avversità atmosferica.

Ora si pretende una normativa per la definizione dei ruoli e dei poteri, il riconoscimento giuridico delle funzioni, l’istituzione dell’Albo di categoria e, una volta per tutte, la definizione dei criteri di selezione e di formazione professionale. Ma la richiesta sindacale su cui le Guardie Giurate non sono disposte ad indietreggiare, riguarda il riconoscimento della loro situazione – ausiliare alle forze di polizia Statale – data la loro dignità e l’importanza dei compiti svolti. E inoltre sembra, come riferiscono nella sede del sindacato che il “troppo zelo” esercitato dalle Guardie Giurate, sia il più delle volte la causa principale dei licenziamenti e dei soprusi da parte degli Istituti a cui appartengono.

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