Randagi: quando il cane fa paura

I cani sono delle creature bellissime ma purtroppo possono diventare pericolosi in determinate circostanze.

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Negli ultimi, infatti, si sono visti in zone collinari del Casertano, diversi branchi di cani randagi. In alcuni casi, purtroppo, ci sono stati assalti all’uomo, con morsi. Ora, prima di puntare il dito contro i canidi, cerchiamo di capire di chi è la responsabilità. Purtroppo, è prassi comune in diversi posti, lasciare il cane di casa libero ed accoppiarsi, lasciando i cuccioli nei boschi. Essi, quindi, crescono senza vaccinazione e chip di riconoscimento, generando altra prole e formando branchi affamati. Negli ultimi tempi a questo fenomeno si è risposto cercando di sterilizzare, microchippare e vaccinare i randagi ma non è semplice, in quanto spesso nascosti nei boschi. I cani selvaggi, infatti, avendo fame, spesso attaccano pollai ed altri luoghi dove possono trovare carne fresca. Di pochi giorni fa la notizia di rinchiudere i randagi più pericolosi in un terreno recintato a Vitulazio. In altri luoghi si muovono Asl e veterinari per catturare e fare tutte le analisi ai cani per rilasciarli di nuovo liberi. Due soluzioni diverse ma importanti per un fenomeno in continuo crescendo.

A cura di Giuseppe Papale

Foto Kodami

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