I sindacati protestano a Bologna

Le tre principali sigle sindacali, Cgil con il segretario generale Maurizio Landini, Cisl e Uil, la segretaria del Pd Elly Schlein ed il sindaco Matteo Lepore sono scesi in piazza nella mattinata di sabato 6 maggio a Bologna

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la protesta è avvenuta contro il decreto lavoro firmato dal Governo di Giorgia Meloni. Diversi gli striscioni apparsi, portati dai manifestanti, come quello che recitava ‘Per una nuova stagione del lavoro e dei diritti’. Altri avevano come oggetto frasi pacifiste o per la difesa dell’ambiente, come “Stop war” o “Più sanità pubblica e più rispetto per l’ambiente”. Il corteo, riunitosi in piazza Maggiore a Bologna, ha atteso i vari interventi dei rappresentanti sindacali. Diverse bandierine sventolavano, multicolori, specialmente bianche, biancoverdi e azzurre.
Il 13 maggio a Milano ed il 20 maggio a Napoli scenderanno di nuovo per strada, come ha affermato il Landini, che ha aggiunto:

<< Non escludiamo nulla, gli scioperi generali non si minacciano ma si fanno quando è il momento. Questa è una bellissima piazza con una partecipazione enorme che dimostra una cosa precisa: che la gente non cade nella propaganda, che c’è bisogno di cambiare e che le politiche del governo non ha il consenso del Paese. Con una piazza così non mi sento solo, questo è un consenso che ci dice ‘andate avanti’. Mi auguro che la frattura tra il mondo del lavoro e la politica si ricomponga, ma la politica deve partire dalle condizioni materiali delle persone. >>

Sui vaucher ha dichiarato: 👇

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Sui vaucher ha dichiarato:

<< Estendere il ricorso ai voucher fino a 15mila euro di reddito – conclude Landini – significa incentivarne un utilizzo maggiore e prorogare la condizione di precarietà in settori in cui i profitti negli ultimi mesi sono aumentati enormemente. >>

Epifani, segretario generale Cgil, invece, ha detto:

<< È una manifestazione straordinaria. I dati sull’adesione sono molto buoni, peccato non ci siano gli altri sindacati. Cofferati col cuore sta qua. Bisogna avere un progetto per il paese che il Governo forse non ha. Il governo si appresta a cambiare, e la Confindustria è d’accordo, il testo unico in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Chiedo, prego il governo di non farlo. Non è degno di un Paese civile,
E bisogna averlo adesso, sennò tutto diventerà più grave. Confindustria avrebbe questo stesso interesse: un Governo che affronti gli investimenti, aiuti la domanda, aiuti le imprese ad attraversare la crisi. Sennò, a crisi finita, il paese arretrerà>>

Sulla crisi economica ha riferito che:

<< Il peggio deve ancora arrivare >> menzionando i cassi integrati o a coloro, come i dipendenti della Maserati, cui non sarà rinnovato il contratto.

Giuseppe Papale

Articolo soggetto a copyright. Riproduzione riservata.

Foto da Il Resto del Carlino.

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