Questo orizzonte, costituito da tufi vulcanici più porosi rispetto al substrato calcareo sottostante, funge da serbatoio per fluidi magmatici e vapori. L’accumulo di pressione all’interno di questa “trappola” naturale causa il lento sollevamento del suolo, noto come bradisismo, e innesca sciami sismici di bassa profondità.
Grazie alla tomografia sismica 3D e all’analisi di campioni prelevati da un pozzo profondo circa 3 chilometri, i ricercatori hanno osservato come le onde sismiche rallentino proprio attraversando questa zona, confermando una struttura indebolita. Le simulazioni numeriche suggeriscono che piccoli volumi di magma risaliti dal mantello si arrestino qui, riscaldando ulteriormente le rocce e indebolendole. Quando la pressione supera la resistenza del “coperchio” roccioso, il terreno si deforma e si verificano scosse fino a magnitudo 3–4.