Farina di grilli, tutto quello che c’è da sapere È un prodotto sicuro ? – la Dott.ssa Feola consiglia

Siamo pronti ad accogliere anche in Italia prodotti a base di insetti, come la farina di grilli, visto il recente via libera da parte dell’Unione Europea ai prodotti che contengono non solo farina di grillo (Acheta domesticus), ma anche le larve del verme della farina minore (Alphitobius diaperinus), vendute surgelate, in pasta o essiccate? In realtà ci sono altri due insetti precedentemente autorizzati per l’utilizzo ai fini alimentari: larve gialle essiccate di Tenebrio molitor e Locusta migratoria congelata, essiccata e in polvere. La farina di grillo risulta essere il prodotto più camuffabile all’interno di dolci, pane o biscotti.
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La farina di grilli è sicura?
Uno dei dubbi più frequenti sugli alimenti a base di insetti e in particolare sulla farina di grilli, riguarda la loro sicurezza. La farina di grilli, che si ottiene macinando proprio le larve dei grilli è ricca di proteine e può essere utilizzata per fare qualunque tipo di alimento come biscotti, dolci, pane, pasta. Si ottiene con una tecnica di allevamento e produzione molto precisa e il controllo è garantito. La tecnica di produzione è stata validata dall’efsa, passaggio fondamentale per la messa in commercio dei novel food, ovvero i prodotti alimentari privi di storia di consumo significativo in UE, e che devono sottostare ad un’autorizzazione, per valutarne la loro sicurezza, prima della loro immissione in commercio. La farina prodotta a partire dai grilli è fatta seguendo sempre le medesime procedure e dal punto di vista sanitario non ci sono organismi patogeni, micotossine, metalli pesanti, idrocarburi. L’unico problema potrebbe essere rappresentato dalla chitina, proteina contenuta nel carapace dei grilli che, nelle persone allergiche, può dare manifestazioni che vanno dal semplice eritema cutaneo allo shock anafilattico, come vale per molti altri prodotti (arachidi o crostacei ad esempio). Un uso prolungato e frequente, anche per chi non è allergico, potrebbe portare a una sensibilizzare verso il prodotto.
Dovremmo preferire la farina di grillo ad altre fonti proteiche?👇

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Dovremmo preferire la farina di grillo ad altre fonti proteiche?
La farina di grillo è un’ottima fonte proteica, possedendo una media di oltre il 65% di proteine ad alto valore biologico. Risulta anche ricca di fibre, calcio, vitamina B12, ferro, fosforo e sodio. Questo tipo di farina e altri prodotti a base di insetti potrebbero sostituire alcuni alimenti di origine animale ma per adesso si tratta di un prodotto di nicchia che costa molto. Si parla di circa 70 euro al chilo, mentre quella di frumento costa due euro al chilo e la farina di soia, farina vegetale più vicina a quella dei grilli dal punto di vista nutrizionale, circa tre euro al chilo. I prodotti a base di insetti potrebbero aiutarci nelle produzioni di origine vegetale. Per stabilire i benefici nutrizionali di questo prodotto non ci sono ancora elementi sufficienti, trattandosi di un novel food.
Quanti insetti mangiamo?
Nel mondo si consumano più di 1900 specie d’insetti e, anche se nell’ Unione Europea non c’è un consumo diretto di insetti e di larve, non si può ignorare che in Sardegna, ma anche in altre regioni italiane, esistano dei formaggi con le larve della mosca casearia, la cui produzione, per motivi igienici, è stata proibita. Se le larve del formaggio sardo non possono non vedersi può capitare di mangiare insetti nascosti a nostra insaputa? Per far ottenere il loro colore rosso caratteristico allo spritz, allo yogurt ai frutti rossi, al succo d’arancia rosso o alle caramelle gommose si usano coloranti. A volte sintetici, ottenuti in laboratorio, a volte ottenuti dall’essiccazione della cocciniglia, un piccolissimo insetto appartenente alla stessa famiglia della coccinella. Per ottenere il colorante rosso, utilizzato da anni nell’industria alimentare e spesso indicato con
la sigla E120, le cocciniglie vengono essiccate e successivamente macinate per ottenere una specie di polvere dalla quale, attraverso un particolare procedimento, si ricava una sostanza rossa chiamata acido carminico. Per ottenere un chilo di colorante servono tra gli 80 mila e i 100 mila esemplari di cocciniglia. L’ingestione di insetti, oltre ai coloranti alimentari, può avvenire attraverso l’assunzione di barrette di cioccolato, insalata, marmellate, succhi di frutta, passate di pomodoro e farine dove sono in genere presenti parti di insetti.
dott.ssa Caterina Feola

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Fonti
-Fondazione Umberto Veronesi, Magazine, Alimentazione, Farina di grilli, tutto quello che c’è da sapere, ’23, Dott.ssa C. Fazion.
-EFSA, Istituto Zooprofilattico delle Venezie.

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