Un punto importate del nuovo meccanismo di calcolo dell’indicatore è dato dall’esclusione del valore della prima casa, che non sarà più conteggiato per misurare la ricchezza familiare, tra patrimonio e reddito.
L’esclusione è di carattere squisitamente “pratico”, ossia quella di ristabilire un equilibrio tra chi, ad esempio, è riuscito ad acquistare un monolocale o un bilocale solo dopo anni di sacrifici ma, con le attuali regole ISEE, resta escluso da aiuti e contributi pubblici, e chi – invece – vive in affitto per scelta, ma dispone di consistenti disponibilità economiche sui conti correnti.
Il calcolo dell’indicatore sarà “alleggerito” grazie all’esclusione delle agevolazioni già percepite dal nucleo familiare – come il bonus asilo nido – che oggi, paradossalmente, finiscono per aumentare il valore ISEE.
Si eviterà così il meccanismo distorsivo che, come in una sorta di reazione a catena, priva molte famiglie dell’accesso ad altri sostegni che sarebbero invece meritati, nell’ottica di un maggiore equilibrio tra le diverse condizioni sociali.