DAL 2026 NUOVI IMPORTI ASSEGNO UNICO – L’esperto fiscale risponde
E’ un meccanismo di adeguamento automatico e rappresenta uno strumento fondamentale per proteggere il potere d’acquisto delle famiglie con figli a carico, che allieva l’inflazione che eroda il valore reale del beneficio nel tempo.
La rivalutazione interesserà anche le soglie ISEE che determinano l’accesso alle diverse fasce di beneficio.
Le famiglie con un ISEE fino a 17.520,19 euro, percepiranno un importo base dell’assegno pari a 204,40 euro mensili per ciascun figlio.
Le famiglie con ISEE fino a 21.800 euro riceverà 182,80 euro al mese, e chi ha ISEE fino a 26.200 euro l’importo sarà di 160,60 euro.
Anche per chi ha un ISEE superiore a 46.720,53 euro, l’importo minimo passerà da 57,50 euro a 58,50 euro mensili,
Sostegno rafforzato per chi ne ha più bisogno
L’adeguamento previsto per il 2026 non si limiterà agli importi base, ma coinvolgerà tutte le maggiorazioni aggiuntive destinate a specifiche categorie di nuclei familiari che si trovano in situazioni di particolare fragilità o complessità. L’attenzione si concentra in particolare sui figli con disabilità, sulle madri giovani e sulle famiglie numerose, garantendo incrementi mirati che rispondono a esigenze concrete.
Per quanto riguarda i figli minori di 21 anni con disabilità non autosufficienti, la maggiorazione mensile salirà a 122,70 euro (nel 2025 è di 120,60 euro). Le famiglie che hanno a carico figli con disabilità grave vedranno crescere la quota aggiuntiva fino a 111 euro mensili, mentre per la disabilità di grado medio l’importo raggiungerà 99,40 euro, contro i 97,70 euro del 2025.
Anche le madri molto giovani riceveranno un sostegno maggiorato: per le madri di età inferiore ai 21 anni è prevista una maggiorazione che arriverà a 23,40 euro mensili. Sul fronte delle famiglie numerose, l’incremento riguarderà ogni figlio successivo al secondo: nella fascia ISEE più bassa la maggiorazione raggiungerà 99,40 euro per ciascun figlio, mentre in quella più alta si attesterà a 17,50 euro. Infine, il bonus riconosciuto alle famiglie con due percettori di reddito salirà a 35 euro per la prima fascia, con una riduzione progressiva nelle fasce successive, incentivando l’occupazione di entrambi i genitori.
L’entrata in vigore degli aumenti è fissata al primo gennaio 2026, le famiglie dovranno però attendere qualche settimana prima di vedere materialmente accreditati i nuovi importi. I pagamenti effettivi con le cifre rivalutate partiranno dal mese di febbraio 2026, mentre gli adeguamenti relativi al mese di gennaio verranno recuperati successivamente. L’INPS provvederà, infatti, a corrispondere gli arretrati del primo mese dell’anno a partire da marzo 2026, garantendo così che nessuna famiglia perda gli importi spettanti. Questo meccanismo di recupero automatico evita che i beneficiari subiscano perdite economiche dovute ai tempi tecnici necessari per l’aggiornamento del sistema.
Per ricevere correttamente i nuovi importi maggiorati in base al proprio reddito, sarà fondamentale presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica 2026, necessaria per calcolare il nuovo ISEE di riferimento. Chi non provvederà a questa incombenza continuerà a ricevere soltanto l’importo minimo previsto dalla normativa, indipendentemente dal proprio reddito effettivo. L’INPS corrisponderà automaticamente la cifra base fino a quando non verrà trasmesso il nuovo ISEE aggiornato, che permetterà di ricalcolare l’assegno spettante in base alla situazione economica reale del nucleo familiare.
Le famiglie che già beneficiano dell’Assegno Unico – e la cui domanda risulta ancora valida – non dovranno presentare una nuova richiesta per accedere agli importi rivalutati. Il rinnovo automatico del beneficio semplifica notevolmente le procedure burocratiche, evitando che migliaia di famiglie debbano ripetere l’iter di domanda ogni anno. Tuttavia, questo non esenta dall’obbligo di aggiornare la propria situazione economica attraverso la presentazione della nuova DSU, indispensabile per il calcolo dell’ISEE 2026. Chi desidera assicurarsi di ricevere tutti gli arretrati spettanti e l’importo corretto sin dai primi mesi dell’anno dovrà prestare particolare attenzione alla tempistica. Le famiglie che trasmetteranno la Dichiarazione Sostitutiva Unica entro il 30 giugno 2026 avranno diritto di ricevere gli eventuali arretrati accumulati nei mesi precedenti a partire da marzo, recuperando così la differenza tra l’importo minimo erogato inizialmente e quello effettivamente spettante in base al proprio ISEE.
Chi, invece, presenterà la DSU successivamente a questa scadenza riceverà l’adeguamento solo dalla mensilità successiva alla presentazione, perdendo il diritto agli arretrati dei mesi precedenti.
E.N.
Giurista ed Economista aziendale
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