Concluso il viaggio di Mattarella in Kenya per visita di Stato

Terminato il viaggio di Sergio Mattarella, insieme alla figlia Laura ed al viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, di tre giorni a Nairobi in Kenya per una visita di Stato.

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Qui ha incontrato il presidente Ruto ed i Presidenti delle due Camere. Interessante anche il discorso all’Università ed al Centro spaziale “Luigi Broglio”.
Il Kenya è in rapida ascesa economica, con giovani istruiti e preparati, tanto che molti Paesi vorrebberi insediarvi aziende di alta tecnologia visto che è definita la Silicon Savannah. Eppure ci sono ancora tante baraccopoli che convivono con un sistema di connessioni internet più aggiornato al mondo. Come ha dichiarato Mattarella dopo essersi incontrato alla State House di Nairobi con il Presidente della Repubblica del Kenya, William Ruto:

《Il livello di collaborazione con il Kenya è esemplare e può essere un modello replicato ovunque.I problemi comuni sono affrontabili in maniera efficace con un modulo di cooperazione.
Cerchiamo un rapporto di collaborazione con i Paesi di origine dei flussi ma sappiamo che la dimensione epocale e crescente del fenomeno migratorio non è affrontabile da un solo Paese, ma solo con una lucida e ben organizzata azione europea che affronti il problema con una azione sistemica. Noi siamo accanto al Kenya, un pilastro di stabilità nel continente africano e vogliamo che sia intensificata la cooperazione dell’Ue con il Kenia. L’Italia considera il Kenya un esempio virtuoso di democrazia e di modello di crescita virtuosa e sostenibile. I rapporti tra i nostri due Paesi sono eccellenti Vediamo segnali allarmanti di cambiamento climatico. Vediamo sintomi gravi come la siccità che porta “gravi conseguenze. Per questo esortiamo a procedere con decisione sulla strada dei provvedimenti da prendere per contrastare i cambiamenti climatici.
Questo è un tema, quello della siccità, che deriva dai cambiamenti climatici e che sta creando difficoltà enormi. La siccità crea una crisi alimentari che spinge ulteriormente i fenomeni migratori. Il tema è centrale. La siccità la avvertiamo anche in Europa. Vi è una condizione generale nel mondo che porta a una consapevolezza reale. E’ nel programma del governo di impegnarsi contro il cambiamento climatico e l’Italia avverte da tempo l’esigenza di un impegno serio e concreto. Ci duole che alcuni Paesi vogliano rinviare il problema a un secondo tempo che non c’è.
Non ci si può cullare nell’illusione di perseguire prima gli obiettivi di sviluppo economico per poi affrontare in un secondo momento le problematiche ambientali.》

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In visita all’Università di Nairobi, il Presidente ha dichiarato sul tema ambientale:

《 La riduzione delle emissioni nei tempi e nelle modalità indicate dalla comunità scientifica costituisce un obbligo ineludibile, che riguarda tutti. Non avremo un secondo tempo. In segmenti della società e in alcuni Paesi non è presente il senso profondo dell’urgenza e della necessità di interventi incisivi. Basti pensare alla deforestazione che ha caratterizzato lo sviluppo di tante aree in Europa.》 Ricordando le parole dell’ Arcivescovo e Premio Nobel Desmond Tutu:

《Essere i custodi del creato non rappresenta un titolo vano; impone di agire e con tutta l’urgenza che la situazione richiede. 》

Giuseppe Papale

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